ذَٰلِكَ ٱلۡكِتَٰبُ لَا رَيۡبَۛ فِيهِۛ هُدٗى لِّلۡمُتَّقِينَ ٢
“Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati,”
ذَٰلِكَ ٱلۡكِتَٰبُ لَا رَيۡبَۛ فِيهِۛ هُدٗى لِّلۡمُتَّقِينَ ٢
“Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati,”
«i timorati»: con questa allocuzione abbiamo tradotto il termine «muttaqûn». La «taqwâ», che è appunto quello che provano i muttaqûn, è il timore reverenziale di Allah (gloria a Lui l’Altissimo). Qualcosa che non ha nulla a che fare con la paura, che è molto più grande ma che non diventa mai terrore. Il musulmano piange per timor di Allah, ma è piuttosto la dolcezza e non l’ansia quella che scioglie il suo cuore, scuote il petto nei singhiozzi e fa colare le lacrime.